martedì 10 giugno 2008

nove colli running - 08 - mudanda

COME NASCE UN'IDEA
Circa un anno fa, durante un allenamento con un'amica, vengo a sapere di una gara di circa 200 km nella zona di Cesenatico, non gli do peso, mi stavo allenando per il CRO e non nascondo di aver pensato "..e chi se ne frega". La vita va avanti poi di nuovo, vado alla via Marenca dove mi dicono "sai c'è anche Barnes che quest'anno è arrivato secondo alla nove colli"....penso "naaaa ma è una gara di ciclismo...l'ho fatta l'anno scorso". Torno a casa e potenza di internet ecco che si materializza ciò di cui avevo sentito parlare: NOVECOLLIRUNNING 202,4 KM 3220 D+ tutto asfalto. Di nuovo la vocina nella mia mente mi dice " naaa tutto asfalto..negativo". Passa il tempo, i km e i dislivelli, non nego che una sbirciatina saltuaria al sito la facevo, arrivo il freddo dicembre e sul pulman che collega l'areoporto di Lione con la città conosco Giovanni plurifinisher ovunque. Con lui mi ero soffermato a chiacchierare soprattutto della Spartathlon con solo un breve accenno alla Nove colli. Il tarlo però era entrato nella mia mente. Sono andato vedere come funziona lo Spartathlon. Molto semplice ti puoi iscrivere solo se hai un 100 sotto le 10h30' o se hai chiuso una 200 km. Il mio motto è "Piano piano...lentamente" non ho avuto nessun dubbio....NOVECOLLI RUNNING 2008! Un solo mi rimaneva un solo dubbio.......COME SI PREPARA?

L'ALLENAMENTO
Delle chiacchere fatte sul pulman con Giovanni mi avevano colpito due sue affermazioni " per preparare lo Sparatathlon non ho mai fatto un allenamento di più di 4 ore" e "io sono costante corro circa 100-120 km/settimana". Era quello che volevo sentir dire! Vi suonerà strano ma io, se stiamo parlando di allenamento, non ho mai fatto una seduta superiore ai 36 km e quindi quando mi ero documentato sulle 100 km su strada vedendo che erano previste sedute da 50-60 km (i lunghissimi) avevo lasciato perdere. Dopo la Saintelyon quindi mi sono messo sotto lavorando sulla continuità e sul kilometraggio settimanale e ho notato che riuscivo a sopportare settimane di allenamento da oltre 100 km e che ad allenarmi senza riposo per parecchi giorni di fila anche due volte al giorno (a febbraio non ho fatto un solo giorno di riposo). I mesi e i km passavano, tanto tanto tanto asfalto ogni tanto un bel TA ma poi asfalto "a manetta". Credo che le colline del comprensorio dei Berici abbiano perso qualche m di quota grazie al "TAM TAM" dei miei passi. Nella preparazione sono chiaramente rientrate anche le varie maratone di primavera. All'allenamento ho associato un approccio alle tecniche meditative centrate sulla respirazione credo che sia la strada giusta ma ci voglio anni per perfezionarla in gara ti evita pensieri strani tipo "mi ritiro"

LA GARA
"et voilà" 17 maggio ore 10:00 eccomi a Cesentaico le facce sono le solite...o meglio io sono la faccia nuova in mezzo alla crema dell'utra italiana. Ritrovo Ralf mio compagno nell'ultimo tratto dell'UTMB, Pieropaga (che a 20 km dalla fine andava come un treno), Cesconetto. Ore 12:00 benedizione del parroco e pronti via. I primi 21 km sono ad andatura controllata (circa 6' km anche un po' di meno). In questo tratto c'è anche il tempo per ridere e scherzare mi si avvicina Daniele per scambiare due parole gli rispodo "quando corro io non parlo molto perché ho poco fiato" lui si mette a ridere e allunga, due minuti dopo non possiamo che scoppiare tutti a ridere quando notiamo l'organizzazione tipicamente elvetica di Ivo Muller "Ultraman", che al seguito aveva mamma e fidanzata in macchina e papà in bicicletta, ad ogni sua alzata di braccio il padre gli passava la borraccia. Vista la scena ho pensato al mio portaboraccia con dentro un squizz e 1/2 litro d'acqua e gli 8 sacchetti della standa che l'organizzazione ti posizionava su ogni colle...meglio soli che mal accompagnati no? Arrivati alla base del primo colle breve ristoro e alle 14:00 via alla danze.....Il gruppo di testa vola via...vai Cesco vai... e io, rispettando rigorosamete il nome del primo colle (Polenta) imposto la mia andatura...un po' lenta appunto. Nel sito erano ben descitte le salite e me le ero studiate bene e avevo visto che la prima si poteva correre e così ho fatto. Fino a lì le sensazioni non erano buone, gambe un po' dure, testa che volava ma mi conosco e so benissimo che almeno per me le prime 2-3 pre di gara non fanno testo..e così è stato. Al ristoro sopra il primo colle Mario (l'organuizzatore, che credo che appena mi ha visto ha pensato "ma cosa è venuto a fare qui questo...non la finirà mai") mi ha chiesto come va e io senza pensarci gli ho risposto "Si può fare....piano piano lentamente" da lì è come se fosse scattato l'interruttore la testa ha smesso di volare e ha cominciato ad ascoltare il mio respiro e le gambe hanno cominciato ha girare. Ho cominciato a riprendere altri concorrenti andando con un bel passo regolare. Sul terzo colle mi sono cambiato per la notte che da lì a poco è giunta. La notte è un altra fase della gara che gradisco amo il suo silenzio rotto dall'incedere dei miei passi, la vista del solo mondo illuminato dalla mia frontale, la sua aria frizzante e il pensiero che mentre tutti dormono io corro. Mentre affronto le ultime rampe del Barbotto (4^ colle 84^ km) mi si sono aperte le visciche sotto il piede sinistro, il dolore era sopportabile per cui vasellina e via...ma l'appoggio sul piede sinistro non era più quello di prima. A Ponte Uso (101^ km) un passante mi chiede a che ora fossimo partite e esclama romagnolo stretto "già qui!" in quel momento ho realizzato che avevo fatto i primi 101 km in circa 11 ore 30' e ho pensato "beh allora potevo provare il passatore sotto le 10:30....pazienza". Poi sono ripiombato nel mio silenzio, nel controllo della mia mente e del mio respiro. Ogni tanto il pensiero volava a casa, ai sorrisi di mia figlia e mia moglie....e non nascondo che qualche lacrima è scesa. Prima dell'attacco del 7^ colle incrocio per l'ultima volta Mario che vedendomi in salita esclama "Bortolottttto sei un mostro!" sorrido e penso "ma glielo dico o no che sono Mudanda.....meglio di no....troppo lungo da spiegare e io...ho poco fiato ricordate?". Poco dopo il 7^ colle inizia ad albeggiare questo è la fase che più mi infastidisce la luce da fastidio agli occhi, si incrociano le prime macchine e la notte brva presenta il suo conto. Ciò nonostante riscivo ancora a correre e quindi avanti. Mi preparo quindi ad attaccare gli ultimi due colli fino alla vetta dell'ultimo colle il meteo era stato tutto sommato clemente sole a tratti e durante la notte un po' di pioggerellina ma niente di significativo. Comincio la discesa dell'ultimo colle dove si incrociano quei pazzi sactenati dei ciclisti, il polpaccio sinistro fa sempre più male ma continuo stringere i denti, ero 9^ assoluto...e chi lo avrebbe mai pensato, il tempo però si copre all'improvviso alzo gli occhi..."merda temporale!" non finisco di pensarlo che comincia a diluviare. Mancano 20 km al traguardo, tutto falso piano. Da quando mi si erano aperte le visciche vedevo che soffrivo solo in discesa e non in salita o in piano ma il corpo è strano e quando meno te lo aspetti ti presenta il suo conto. Mi trascino fino a 7 km dalla fine ero 10^ in linea con una chiusura sotto le 27 ore ma niente da fare. La contrattura aveva vinto e non mi è rimasto che camminare fino a poco prima dell'ultimo km lì l'orgoglio e forse anche il fatto che camminando qualcosa avevo recuperato mi hanno fatto riprendere a "correre", lo metto tra virgolette perché la sensazione era quella di essere un mimo mentre imita uno che corre. Taglio il traguardo 16^ in 27 ore 21' e le lacrime sono scese copiose anche questa volta!

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