martedì 18 dicembre 2007

trail del bàngher, le impressioni di un dilettante - 07 - franz rossi

tratto da:
http://www.novararunning.it/racconti/Trail%20del%20B%E0ngher.htm

Quel bangher di Mau, durante il briefing tecnico tenutosi a casa sua nel pomeriggio di sabato, l'aveva definita una discesa tecnica, seguita da un saliscendi tutto corribile su dei pratoni come li disegnano i bambini...E io ci pensavo e ripensavo, alternando questi ricordi a preoccupanti visioni di me incrodato mentre cerco di scendere dal Piz Boe'...
Ma vediamo di riavvolgere il nastro e di raccontare le cose dall'inizio.
Attraverso la lista DRS (Dead Runners Society), una società virtuale di corridori, avevo conosciuto qualche anno fa Maurizio Scilla, detto "Mau delle Vette", un fortissimo skyrunner, un appassionato corridore di trail, spesso nei primi posti in molte competizioni internazionali.Abitualmente corre in Francia, ma vive vicino a Biella e lì organizza gare.Negli anni scorsi avevo partecipato ad alcune gare da lui suggerite (Biella Monte Camino in primis) ma questa volta si trattava della prima edizione del Trail del Bangher, che prende il nome dal Bangher (letteralmente bandito) un brigante che compiva le sue gesta nel biellese.Domenica 16 luglio, dunque, si correva la prima edizione di questa gara: 24km scarsi per 2000 metri di dislivello.
Ed ecco com'è andata...
Sabato pomeriggio, raccolto l'equipaggio completo formato da tre amici (Daniela, Davide e Francesco), mentre il solleone cuoceva la gente di pianura, noi autopromossici "montagnini" puntavamo l'auto verso Adorno Micca, ridente paesello in prossimità di Biella, noto soprattutto per essere stato eletto a covo dal bandito delle vette.Pomeriggio a casa del suddetto Mau, in compagnia di Arianna (la figlia 12enne) e di un gruppo di 4 amici francesi che si erano sciroppati 8 ore di auto per sentirsi accogliere da un tripudio di "Campioni del mondo"!
Direttamente a casa dell'organizzatore (sempre il Mau) ritiriamo i pettorali, scegliamo le maglie e ci facciamo spiegare tutti i dettagli del Trail del Bangher (accento sulla a per gli italiani sulla e per i francesi, ovviamente).
"Dunque si parte e c'è un giro di lancio di 460mt - spiega Mau - poi si sale prima per una breve scalinata poi per una mulattiera corribile fino a portarsi sotto il rifugio (5km, 1200 mt dsl) dove c'è il primo ristoro."Da lì si sale ancora 200 mt per arrivare alla forcella e scendere. Ci sono circa 3,5 km di saliscendi con dei tratti in un pratone molto bello. Tenetevi sulla sinistra del nevaio, che tanto c'è neve marcia e ghiaccio in fondo, poi continuate a scendere fino al ristoro prima dell'ultima salita."Il sentiero di questa salita è un po' stretto a causa della vegetazione e si patirà un po' il caldo, ma poi arrivate alla forcella (circa 16,5km, 1900 dsl dalla partenza) e prendendo la scorciatoia lungo una corribilissima mulattiera scendete fino a delle casette."Siete al 20km spaccato, c'è una fontanella per bere e poi l'ultimo tratto di 3,4km. Ho preferito non farvi correre sull'asfalto, quindi ho dovuto mettere un'ultima salitella che vi porta al paese dove siete partiti."
Bello no?La sera a cena al Gatto Azzurro eravamo in dieci (i 5 DRS, i 4 francesi e Arianna scatenatissima che discuteva di musica con il Davide).Voi sapete come funziona quando si va al ristornate con uno straniero.Ordinare e' complicato dal fatto di dover tradurre (in francese in questo caso) i piatti disponibili. E come si dice in francese "Agnolotti di magro con fiori di zucca e gamberetti"?L'apice e' stato raggiunto al dolce: un'ora per decidere cosa scegliere e cosa consigliare... E' meglio la brunette o lo zabaione? E dopo un'ora, arrivano dalla cucina con una torta con scritto il magico numero 42.195...
Anche qui devo spiegare una cosa. E' uso tra i DRS festeggiare il compleanno del maratoneta che cade il 195esimo giorno del 42esimo anno. 42.195, appunto!Il mio compleanno del maratoneta! Cadeva sabato 15 luglio, lo avevo anche festeggiato offrendo da bere agli amici in ufficio e al Road, offrendo il gelato a casa... ma non mi aspettavo una festa.Sono rimasto come un baccalà.Mau ha immediatamente preso vantaggio dalla mia commossa distrazione e ha fatto fuori la seconda fetta di torta...
Il dopocena è stato caratterizzato da un mini concerto di un gruppo locale (Schegge Sparse) che eseguono da veri maestri le canzoni di Ligabue.Poi siamo andati a dormire presso una comunità valdese, dove per un prezzo modico (10 euro) ci hanno messo a disposizione una camerata stile colonia estiva.Il mattino succesivo, dopo essere stati svegliati da Corrado (un altro DRS milanese) che di ritorno dalla Romagna aveva deviato verso Biella e cercava di infilarsi nel nostro bagno, alle 7 in punto ci siamo ripresentati al Gatto Azzurro per colazione e partenza.
116 partenti (di cui 18 donne, numero davvero elevato, anche per una gara su strada).Tra essi i quattro francesi amici di Mau, un inglese che giungerà 3° assoluto, 5 DRS (per non parlare di Mau che organizzava) e un sacco di persone con maglie che incutevano rispetto: Kima, Sentiero 4 Luglio, Ecomaratone varie...
La gara e' stata - almeno per me - parecchio dura.Ho aggredito con grinta la prima salita che doveva essere il vero ostacolo, e avendola superata in 1:35, mi sentivo sereno e mi dirigevo verso la discesa.Lascio libere le gambe e tac, immediatamente metto il piede su una pietra che vacilla.Meglio stare attento. Rallento, riparto e tac, il piede scivola su una roccia bagnata.Occhio Franz, non strafare, tac una buca...
Nel frattempo raggiungo Davide che dolorante al ginocchio impreca contro la sfiga: per lui la Dolomites Skyrace (che dovevamo correre insieme) salta.Proseguo cercando di tenere il passo di una certa Milena e del suo accompagnatore che procede spedita. Arriviamo sul pratone, completamente invaso dall'acqua dei ruscelli che lo attraversano.Il terreno è morbido, ma insidioso. Si corricchia e si salta, fino a raggiungere un ristoro posto a metà gara.
Qui è necessario fare una citazione a questo ragazzo (credo si chiamasse Alessandro) che all'alba si era caricato in spalla the, sali, zucchero e limone ed era salito fino a quel punto per dare un po' di ristoro a noi che corravamo.Mi piace sempre ringraziare i volontari dei ristori, ma il grazie rivolto a lui era certamente piu' sentito...
E si riprende a correre. Ecco il nevaietto. Devo tenermi a sinistra seguendo le indicazioni del Mau, ma il sentiero scompare tra le roccette. Milena - che avevo lasciato al ristoro - mi supera agilmente mentre io fatico a scendere passando da una roccia all'altra.La strada spiana e si trasforma in un prato.Riparto e recupero Milena e il suo accompagnatore.Li supero facile, le gambe girano che è un piacere, il prato invita a correre sul morbido.Si passa un torrente e poi lo si segue fino a quando, dopo un dosso, la strada si fa di nuovo accidentata.Rallento e soffro. Non riesco a mettere giù bene i piedi e mi riprometto di allenarmi specificatamente sulle discese in montagna.
Milena se ne va, mi raggiunge Corrado che mi resterà incollato fino all'ultimo km quando mi precederà all'arrivo.Ammiro Davide che - nonostante sia in evidente sofferenza - riesce a distanziarci sia in discesa che in salita, grazie ad una tecnica di corsa decisamente superiore alla nostra.Sento del tifo (tifo in montagna?) e finalmente un altro ristoro.Siamo nella fase finale, ci aspetta l'ultima impegnativa salita che ci farà passare dalla Val Sesia alla Valle dove c'è l'arrivo.Guado un torrente, entrando con i piedi nell'acqua fredda: è un godimento per le dita ammaccate e coperte di vescichette.E poi si sale.Il respiro, nonostante tutto, non è affanato, ma non riesco ad andare più veloce.Comincio ad essere stanco e (dopo aver tanto bramato un po' di salita che ponesse fine alla discesa spezza gamnbe) non vedo l'ora di arrivare sulla forcella.
Eccoci. Corrado mi sta sempre alle calcagna e scambiamo qualche parola.Vediamo in lontananza Davide che zoppica.Da veri amici, compresa la sua difficoltà, ci precipitiamo dietro di lui e appena raggiuntolo e verificato il suo stato, lo superiamo e ci involiamo (parola grossa, ci lasciamo precipitare sarebbe piu corretto) verso valle.Mi sembra di correre da un'eternità e sono solo 4:15.Saltiamo sui pietroni, cerchiamo la fontanella del 20km.Ci fermiamo a bere - Corrado mi dice che non vede l'ora di arrivare e che non vuole bere più. E riparte. Sembra più fresco.Fatto il pieno d'acqua, riparto e corro abbastanza tranquillo verso l'arrivo.Raggiungo Corrado due volte, prima ad una fontanella poi ad una scalinata un po' più impegnativa. Ma due volte lui mi lascia indietro.Una scritta "DRS" arancione tracciata con lo spray biodegradabile usato per tracciare tutti i segnali della gara mi fa volgere un pensiero grato al Mau, e subito l'ultima curva, il tifo da stadio, l'arrivo (76simo tra gli uomini in 4:43:52), Mau che fotografa, Corrado che mi sorride e mi dice "Avevo scommesso che sarei arrivato prima di voi - vi devo una bevuta", Francesco che ci aspetta già cambiato dopo aver concluso al 32simo posto in 3:42 e la solita grande festa dell'arrivo...
Dopo un po', lavati e cambiati, ci troviamo con le gambe sotto al tavolo a mangiar polenta e discutere del percorso con gli amici francesi. Le montagne ci circondano e la birra rinfresca le gole e scioglie la fatica.
E' incredibile ho faticato per quasi 5 ore per coprire una distanza che abitualmente corro in meno di due ore. Alla fine della salita ero soddisfatto e pensavo alla Dolomites SkyRace della prossima domenica come ad una sfida alla mia portata. Poi la lunga interminabile discesa, che credevo amica e che invece mi ha stroncato. Una bella lezione di umiltà e tante cose nuove da imparare da chi questo ambiente lo conosce.
Arianna delle vette - tuttofare in questa fantastica due giorni - sta aiutando la cameriera del polenta-party, scherza con noi e ci regala tutta la sua allegria.Mau durante le premiazioni duetta con il sindaco come un consumato oratore.Che bella gente!Che bel week end!
Aurevoir alla Dolomites Skyrace.

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