martedì 18 dicembre 2007

intervista a Monica Casiraghi

tratta da:
http://www.macchianera.it/138/Files/html/il_personaggio.html

Pubblichiamo l'intervista ad un grande personaggio dello sport, la campionessa mondiale di maratona sui 100 km., Monica Casiraghi.Un omaggio a una donna e a un'atleta che ha saputo dare lustro allo sport italiano e a Missaglia suo paese di origine.
Monica, riassumiamo le molte partecipazioni e vittorie...

Quest'anno ho corso undici maratone e ne ho vinte otto, ho vinto quattro 50 km, due gare in montagna in Svizzera di 80 km, il campionato italiano della 100 km Firenze-Faenza, sono arrivata seconda all'europeo a Mosca e prima al mondiale a Taiwan. Nel 2001-2002 sono stata due volte argento e due volte bronzo tra mondiali ed europei; quest'anno l'oro, che da tanto sognavo. Sono arrivata al secondo tempo del mondo (7h 28') sulla 100 km. Mi sarebbe piaciuto migliorare a Taiwan ma era un percorso durissimo, è andata così; al massimo in un anno puoi correre due o tre gare da 100 km.

Come hai iniziato?
Ho sempre corso, dai giochi della gioventù; fino a 20 anni correvo in pista i 400 m e gli 800 m, poi a 22 anni volevo andare a New York per la maratona, mi sono preparata, l'ho corsa in 3h e 10'. Poi quando ho scoperto il mondo dell'ultramaratona sono uscite le mie qualità migliori di gran fondista ed è stata un'escalation fino alla vittoria. Corro le 100 km dal 2000-2001; avevano bisogno di persone per una squadra per il mondiale, ho partecipato ottenendo il record italiano 8h 8', poi 7h 40', poi 7h 39'... mi sono sempre migliorata (ma come me anche le avversarie) fino ad arrivare a 7h e 28'. Mi piacerebbe migliorare ancora, l'anno prossimo devo difendere il titolo, se le avversarie beccano la gara giusta secondo me riescono anche ad arrivare a 7h, 7h 15'. Devi sempre far valere quello che sei, il titolo pesa, non ti puoi permettere leggerezze: mi devo preparare bene. Ho fatto un proposito di correre meno, ma non riesco!

Riesci a conciliare il tuo lavoro con questa attività?
Ho un posto sicuro alla Officina meccanica Dante Villa, i miei datori di lavoro sono bravissimi - anzi sono i miei sponsor. Mi spiacerebbe lasciare il posto di lavoro, anche se correre dopo l'officina non è semplice. D'altronde gli anni passano, verso i 40 anni che fai? Il lavoro comunque limita, ti devi allenare la sera, quando l'allenamento è doppio anche alle 5 di mattina. I dottori della società dicevano: "Va', un'operaia che va a vincere il modiale..."

Che lavoro fanno le tue avversarie?
Atleti professionisti. In Italia non ce ne sono molti.Sei tesa prima di una gara oppure ormai ci hai fatto l'abitudine?Non posso essere tesa perché tutte le domeniche facciamo una gara... sono tesa prima di un evento importante o di un mondiale, soprattutto prima di una 100 km, lungo il percorso sai la fatica che t'aspetta ma non sai cosa può succederti, mal di pancia, eccetera. Ma alla fine sono tranquilla, è una tensione positiva che mi carica. Gareggiare mi piace tantissimo, se non gareggio non trovo stimoli. Sono tranquilla se so che sono preparata, a Taiwan sapevo di essermi allenata molto bene, può succedere che le altre sono più forti... ma mi sono detta: "Se non vinco la 100 km quest'anno, non la vinco più!" Mi ero allenata tantissimo. Anche i contatti con le avversarie mi stimolano molto, ma quando arrivi le rivalità scompaiono (alla fine la vittoria è una ruota che gira)... Comunque ci si augura che nessuno bari.

Come funzionano i controlli anti-doping?
All'arrivo controllano i primi tre. A Taiwan hanno fatto le cose fatte bene. Dovrebbero farlo in tutte le gare, ma ad esempio a Mosca non l'hanno fatto, non c'erano abbastanza soldi. A volte mi chiedono come faccia a fare tutte queste gare così; dopo tutti questi anni fra gare ed allenamenti, io corro solo con le mie forze, sono tranquilla. Non esiste correre sporchi! Io corro solo perché mi piace.

Quando corri a cosa pensi?
A niente, non so, ad esempio quando corri e hai davanti la macchina col cronometro, mentre nelle 20 km tu ti fai i calcoli mentali per pianificare la gara, per le cento km è diverso, pensi a organizzarti per risolvere i problemi chilometro dopo chilometro, corri a sensazioni, se no non arrivi in fondo. A Taiwan faceva caldo e c'erano salite - le adoro queste condizioni - ma avevo bisogno l'acqua, mi veniva da vomitare... L'importante è pensare a stare bene correndo. Comunque in otto ore hai tanti attimi in cui non pensi a nulla. A Taiwan ho avuto la sensazione stranissima di sapere di aver vinto... A un certo punto mi sono detta: "Sono già a 80 km!" A volte quando arrivo non mi sembra neanche di aver corso, non mi ricordo la strada che ho fatto. All'arrivo ho visto i piedi insanguinati, correndo non mi ero accorta! La gioia più bella è stata vincere questa 100 km, quando arrivo seconda voglio subito la rivincita. Comunque quando corri, corri per te stessa.

In un'intervista a Runners hai dichiarato che il tuo sogno nel cassetto era vincere la 100 km. E adesso?
Non ho ancora pensato ai miei progetti, mi piacerebbe correre nel deserto, o in montagna, o gare a tappe. Fare esperienze nuove. Sono convinta che l'anno prossimo vincere la 100 km non m'interesserebbe. Al 10 aprile andrò in sudafrica per una gara da 60 km. Mi piacerebbe più avanti fare il record del mondo della 24 ore... Ma per ora penso ad allenarmi seriamente.

Nella stessa intervista hai dichiarato che avresti partecipato ad un evento "se avessi avuto i soldi". Ma come funziona?
I giorni scorsi una mia amica francese era ad un raduno di atleti sulla Loira, nonostante i francesi siano anni luce dietro gli italiani... In America le ultramaratone sono all'ordine del giorno, gli atleti sono strapagati... Mentre noi non abbiamo neanche il viaggio finanziato per recarci alle gare. C'è stata una polemica sulla Gazzetta dello Sport poco tempo fa riguardo a Taiwan, noi atleti ci siamo pagati tutto di tasca nostra, la Federazione ha mandato solo un telegramma con scritto: "Complimenti". La Federazione ci paga a malapena le medaglie, ma vi sono tanti costi sia prima che dopo una corsa: non dico che vorrei guadagnare gareggiando, ma almeno un rimborso spese... Quando ho corso a Taiwan mi sono venuti incontro - per le spese di viaggio - gli alpini di Missaglia, la mia ditta... La Federazione zero. Sarei felicissima se io e gli altri maratoneti fossimo più considerati. Anche sui media, che s'interessano poco di questo sport.

Finanze a parte, hai avuto anche dei momenti difficili nella tua carriera sportiva...
Gli infortuni capitano, sono stata ferma un anno nel 2000 per problemi alla tiroide; ricomiciare è stato difficilissimo. Guardando indietro vedo che gli infortuni sono capitati perché avevo sbagliato, avevo esagerato, sottovalutando i dolori che sentivo. Ma quando capitano impari. Di grossi infortuni non ne ho avuti.

Cosa consigli a chi vuole seguire le tue orme?
Innanzitutto devi correre solo per il gusto di correre, quando finisci l'allenamento ti senti bene, rilassata. Corri anche per scaricare la tensione, l'adrenalina. Non serve molto, una calzamaglia, un paio di scarpe e via. All'inizio un po' soffri, ci vuole buona volontà. A volte capita anche a me di sentire le gambe legnose prima di iniziare l'allenamento... Ma se non corro non mi sento bene con me stessa. Comunque è importante imparare a riconoscere fino a che punto puoi tirare il tuo fisico.

Desideri ringraziare qualcuno?
Volevo ringraziare gli Alpini di Missaglia, i miei datori di lavoro, ma soprattutto la mia famiglia che mi è sempre stata vicina. Ringrazio me stessa che ho sempre avuto la forza di andare avanti: passano gli anni ma l'entusiasmo non passa!

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